In primavera è possibile osservare in Orto la fioritura della Violetta odorata Duchessa di Parma. Si tratta di una antica varietà, dai fiori doppi, ricchi di petali color malva. Appartiene a un preciso gruppo di cultivar caratterizzate da alcuni elementi comuni, come le foglie lucide a lembi sovrapposti, la tendenza a rifiorire per vari mesi, i fiori profumati e “casmogami”, nei quali gli stami si modificano sino ad assomigliare a petali perdendo la funzionalità riproduttiva. La sua conservazione richiede quindi il costante impegno dell’uomo in quanto sterile, rendendo imprescindibile la propagazione tramite stoloni o per divisione operata con sapienza dal personale dell’Orto e soprattutto dai volontari dell’Associazione Amici dell’Orto Botanico di Parma.

I fiori della Violetta di Parma sono irregolari e i loro petali diseguali sono in numero pari a venti con forme e dimensioni bizzarre e tali da rendere unico ciascun fiore. così come ineguagliabile sono il profumo e la struggente bellezza che questa varietà regala da novembre a maggio. Il colore dei fiori tende al viola malva e non assomiglia a quello delle viole spontanee. Si tratta di una pianta particolarmente delicata: teme il gelo invernale e il caldo estivo e si ammala facilmente, ragion per cui va ricoverata al coperto durante la stagione fredda e irrigata con costanza tenendola all’ombra in estate.

Le sue origini sono incerte: i primi documenti che parlano di viole a fiore doppio, di diversi colori e coltivate in giardini, risalgono al XVI secolo, ma delle varietà citate in essi si è persa ogni traccia. La viola doppia riappare in Italia solo successivamente con i Borbone, con un’altra storia e un’altra origine. La Violetta di Parma fu classificata a quel tempo come Viola odorata italica “Pallida plena” ed è stata introdotta dalla Catalogna. È quasi certo che in Spagna sia arrivata con i Mori e che questi l’abbiano raccolta in Medio Oriente. Siamo sempre nel campo delle ipotesi e stando alle analisi genomiche condotte qui all’Università di Parma dovrebbe trattarsi di un’ibridazione naturale e casuale tra Viola odorata spontanea e qualche specie orientale come Viola alba ssp. dehnhardtii. Essendo partita da Napoli per diffondersi in tutta Europa, gli Inglesi la chiamarono “Neapolitan Violet”.

L’incertezza nel determinarne le diverse varietà è dovuta alla tendenza di queste viole ad assumere diverse fisionomie a seconda delle condizioni ambientali e al fatto che sono state introdotte in diversi Paesi sotto altri nomi. Simili ad essa sono infatti le violette Comte de Brazza, Parme de Toulose, Doppia di Udine, Glorie de Verdun e Marie Louise, molte delle quali rimandano alla Violetta di Parma già nel nome. Ogni anno in primavera l’Assoziazione Amici dell’Orto Botanico organizza un’apertura speciale dedicata a queste pianta delicata e affascinante.