Altolà chi va là?
Provate ad osservare da vicino i buchetti che vedete in questo palo: con molta pazienza e un pizzico di fortuna potreste scorgere una strana formica intenta nel suo ruolo di “guardiano di porta”.
Ma non toccatele le antenne…non avete né l’odore né la dimensione giusta per entrare!
Le formiche sono insetti sociali, anzi eusociali, il che significa che vivono in società complesse ed efficienti (ben più di quelle umane!), chiamate colonie. Una colonia è come una famiglia, in cui vige la regola della suddivisione del lavoro, in questo caso tra gruppi di individui specializzati per lo svolgimento di determinati compiti: i riproduttori (regine e maschi) e le operaie. Mentre i riproduttori, che hanno il nome in testa, si occupano unicamente di produrre nuovi individui per perpetuare la vita della colonia, alle operaie sono affidate tutte le altre mansioni, come la costruzione e la manutenzione del nido, il foraggiamento, ovvero la ricerca e il trasporto del cibo al nido, la cura dei giovani (larve e pupe) e della regina e la difesa del nido.
Proprio per svolgere al meglio quest’ultima attività, le diverse specie di formiche hanno evoluto una serie di armi molto efficaci per scoraggiare i tentativi di incursione nel loro nido da parte di predatori e competitori, ovvero dei loro nemici. Anzitutto, tutte le formiche sono provviste di un paio di forti mandibole che, oltre a far parte dell’apparato boccale di questi insetti ed agire come strutture prensili, possono funzionare come vere e proprie cesoie per, letteralmente, “fare a pezzi” l’avversario. Inoltre, le formiche sono generalmente dotate di potenti armi chimiche, ovvero di veleni prodotti da specifiche ghiandole e costituiti da vari tipi di sostanze tossiche o irritanti, che possono essere inoculate con una puntura (per le specie dotate di pungiglione) oppure spruzzate su chi osa minacciarle.
Nella specie Colobopsis truncata sono presenti individui molto particolari a cui ben si adatta il concetto “ad ogni forma corrisponde una funzione”. Infatti, le operaie di dimensioni maggiori, le cosiddette maior, hanno il capo “troncato” (a cui si deve il nome della specie) nella parte anteriore, che assume così la forma di un disco appiattito. Dunque a cosa può servire una testa così strana? Si è visto che queste operaie sono specializzate nella difesa del nido, costruito nel legno: infilano il capo nei fori di ingresso, in modo tale da agire come un tappo che impedisce l’accesso ad altri individui.
Questo fenomeno è noto come fragmosi, definito come l’utilizzo del corpo o di parti di esso come barriera innalzata a difesa del nido. In realtà, stiamo parlando di una barriera selettiva. Infatti, l’operaia “tappo” fa sporgere una parte delle proprie antenne, principali organi di senso delle formiche, verso l’esterno; quando un’operaia foraggiatrice vuole rientrare nel nido, si avvicina alle antenne dell’operaia maior, che ne riconosce così l’odore caratteristico e la identifica come compagna di nido, ritirando il capo per permetterle di entrare.