La via dei Ciclamini

Il nostro giardino ospita un’estesa collezione di ciclamini botanici, ovvero delle 24 specie che compongono un genere noto di solito per gli ibridi e le varietà ornamentali derivate da una sola di esse, Cyclamen persicum. Conosciamo questi fiori per i colori che impartiscono a balconi e davanzali durante l’inverno, eppure il genere Cyclamen comprende innumerevoli specie spontanee non meno eleganti, tipiche dei sottoboschi e dei luoghi ombrosi, caratterizzate da una spiccata tendenza all’ibridazione. Alla Via dei Ciclamini è dicicato anche un piccolo manuale sulla gestione dei ciclamini domestici, scaricabile al link qui a fianco.

Le specie presenti nell’Orto, gentilmente donate da Paolo Bruno, provengono da precise zone geografiche: il bacino del Mar Mediterraneo, le Isole Baleari a ovest, i Balcani e la Turchia; l’Africa settentrionale e il centro Europa. La mappa seguente indica per ciascuna l’areale naturale d’origine.

Il percorso

Consigliamo di iniziare la visita percorrendo il vialetto che dal Ginkgo biloba si sviluppa verso Viale Martiri della Libertà, al termine del quale troverete a destra ciclamini del Mediterraneo occidentale (C. africanum, C. balearicum, C. purpurascens, C. repandum). Potete riconoscerli dai cartellini identificativi colorati e perché le aiuole dedicate ai cilamini della collezione sono delimitate da un bordo metallico di protezione. Percorrendo il vialetto che si diparte a sinistra, tra le siepi di bosso, sulla vostra destra potrete osservare ciclamini del Mediterraneo centrale (C. hederifolium, C. rhodium, C. graecum, C. rohlfsianum, C. confusum) mentre sulla vostra sinistra, in due vasche circolari, ciclamini della Turchia e di isole prossime (Rodi, Cipro) (C. alpinum, C. intaminatum, C. mirabile, C. cilicium, C. cyprium). Continuate poi il percorso costeggiando il confine col viale esterno, dove potrete imbattervi numerosi C. hederifolium diffusi in tutto l’Orto e preesistenti alla nuova collezione, giungendo così nell’angolo sud-est. Da qui, risalendo verso le serre, concluderete il percorso con ciclamini del Mediterraneo nord-orientale (C. libanoticum, C. persicum, C. elegans, C. coum, C. pseudibericum).

La fioritura avviene prevalentemente nella stagione fredda, ma come indica lo schema è ben distribuita nell’arco dell’anno con differenze nette tra le diverse specie. Per poter godere della collezione nella sua interezza è opportuno ripetere la visita in mesi diversi.


Le specie

C. africanum

Originario di Algeria e Tunisia, ha fiori con petali dai margini bianchi che si colorano di un rosa tenue fino al rosso carminio nel punto di saldatura della corolla. Le foglie sono verdi con sfumature bianche o grigie nella pagina superiore, verdi o violacee nella pagina inferiore; la lamina è molto espansa e può raggiungere anche i 18 cm sia in lunghezza che in larghezza. Fiorisce tra settembre e novembre. Il tubero è molto sviluppato, e può raggiungere un diametro di 14 cm. Cresce in luoghi ombrosi, ma tollera anche quelli parzialmente soleggiati: in Africa si trova dalle coste del Mediterraneo alla pendici montuose più a sud della Cabilia e della Crumiria, dove le precipitazioni sono assicurate dalla risalita dell’aria umida dal mare verso le cime. In coltivazione si ibrida con C. hederifolium. In Italia è possibile trovare questa specie in Sicilia.

C. alpinum

Originario del sud-ovest della Turchia, il fiore suo è ben identificabile dalla corolla a forma di elica con petali orizzontali, priva dei tipici petali ripiegati ed eretti verso l’alto; assume una colorazione variabile dal bianco, al rosa, al viola. Superiormente le foglie presentano intorno alla nervatura principale un’area verde nettamente separata da un’altra bianco-grigia, che verso il margine si rompe in più punti. La pagina inferiore, invece, è violacea. Sono lunghe fino a 9 cm, ma possono ridursi molto in base all’ambiente di crescita. Fiorisce tra gennaio e aprile. Il tubero a maturità raggiunge un diametro di 5 cm. Come suggerisce il suo nome, copre un ampio intervallo altitudinale dalla pianura fino a 1700 metri di quota. In coltivazione si ibrida con C. coum.

C. balearicum

Originario come intuibile delle Isole Baleari, del sud della Francia e del nord della Corsica, ha fiore bianco e compare da febbraio a maggio. Le foglie presentano una sfumatura blu-verdastra o grigio-verdastra e sono lunghe e larghe tra i 2 e i 9 cm. Il tubero a maturità ha dimensioni ridotte, pari a 3 cm di diametro. Cresce dalla pianura ai 1400 metri di quota. In Corsica forma ibridi con C. repandum mentre in coltivazione si ibrida con C. rhodium (sottospecie peloponnesiacum).

C. cilicium

Originario della Turchia meridionale, fiorisce tra settembre e novembre con corolle che sfoggiano colori dal bianco al rosa intenso. Sulla pagina superiore delle foglie l’accostamento di aree cromatiche diverse forma attorno alla nervatura principale un disegno che ricorda un albero di Natale. Il tubero a maturità raggiunge un diametro di 5 cm. Cresce in zone collinari e montuose dai 200 metri ai 2000 metri di quota in zone ombrose: nel sud della Turchia, in particolare, le pendici della catena montuosa del Tauro costituiscono il suo habitat ideale.

C. confusum

Originario dell’isola di Creta, la fioritura di colore rosa avviene tra ottobre e novembre. Nel punto di saldatura dei petali il rosa assume progressivamente un tono più scuro, violaceo. Le foglie, carnose e sostenute da spessi piccioli, presentano un margine frastagliato. La lamina è verde brillante con sfumature irregolari. Il tubero ha grandi dimensioni e raggiunge i 25 cm di diametro. Cresce nel sottobosco, all’ombra di alberi forestali o degli uliveti che fanno da cornice al paesaggio mediterraneo, tollerando così anche condizioni di stress da siccità.

C. coum

Originario della zona costiera del Mar Nero e dell’estrema costa orientale del Mediterraneo. Ha fiore bianco, rosa o magenta con sfumature più scure nel punto di saldatura dei petali, che compare da dicembre ad aprile. Le foglie presentano vari gradi cromatici dal verde, al bianco, al grigio. A maturità il tubero raggiunge i 5 cm di diametro. Cresce anche in luoghi esposti alla luce del sole, fino a oltre 2000 metri di quota, ma con piovosità superiore a quella dell’ambiente tipicamente mediterraneo. In coltivazione si ibrida con C. alpinum.

C. cyprium

Originario, come ci suggerisce il nome, dell’isola di Cipro, da settembre a gennaio mostra i suoi fiori bianchi o rosa pallido, con inserti cromatici magenta alla base di ciascun petalo. Le foglie, anche di grandi dimensioni, presentano affascinanti ricamature cromatiche tra il verde e l’argentato. Il tubero a maturità misura 7 cm. Cresce in un habitat mediterraneo, fino a quasi 2000 metri di quota. In coltivazione si ibrida con C. libanoticum.

C. elegans

Originario della costa iraniana del Mar Caspio, fiorisce da dicembre a marzo. Le corolle sono generalmente di colore rosa chiaro, le foglie lunghe e larghe tra i 2 e i 7 cm. A maturità il tubero ha un diametro di 4-5 cm. Cresce in un clima più fresco e umido di quello mediterraneo e per questo sembra tollerare anche temperature inferiori allo zero in terreni ben drenati.

C. graecum

Originario della penisola greca, i suoi fiori bianco puri, rosa pallidi o rosa violacei sbocciano da settembre a novembre. Le foglie, variamente cromatizzate da sfumature verdi, grigie e argentee talvolta sovrapposte, hanno un margine ispessito e assumono dimensioni anche importanti, fino a 15 cm di lunghezza e 13 di larghezza. Il tubero è di grandi dimensioni, a maturità raggiunge infatti i 20 cm di diametro. Da esso si sviluppano lunghe radici che crescono in profondità, spesse 3-5 mm e che assicurano alla pianta una disponibilità di acqua costante. Cresce in ambiente tipicamente mediterraneo, da luoghi ombrosi ad altri più aperti ed esposti, dal livello del mare fino a 800 m di quota.

C. hederifolium

Originario di diverse aree che si affacciano sul bacino del Mediterraneo nord-orientale (Francia meridionale, Italia, Balcani, Grecia, Turchia), fiorisce da agosto a ottobre colorando di rosa sottoboschi e prati ombrosi dalla pianura a 1300 metri di quota, ma non è difficile trovarlo anche in luoghi esposti alla luce del sole. Si distinguono due sottospecie, hederifolium e crassifolium. Le foglie presentano forme estremamente varie e quelle della ssp. crassifolium si caratterizzano per essere carnose e lucide. Il tubero presenta grandi dimensioni, fino a 25 cm di diametro a maturità. Tollera terreni poveri e asciutti ed è la specie abbondantemente presente in vari angoli umidi dell’Orto Botanico.

C. intaminatum

Originario di una limitata area nel nord-ovest della Turchia, i fiori compaiono da settembre a novembre con corolle bianche o rosa pallido e venature grigie. Le foglie, rotondeggianti, sono di piccole dimensioni con lunghezza e larghezza tra 1 e 5 cm. Anche il tubero è di piccole dimensioni, e no supera i 3-4 cm di diametro. Cresce in un ambiente più fresco e umido rispetto a quello mediterraneo da 300 a 1800 metri di quota, caratterizzato da abbondanti precipitazioni invernali. Resiste al gelo.

C. libanoticum

Specie rara e originaria della riserva naturale di Jabal Moussa in Libano, fiorisce da febbraio ad aprile colorando di rosa chiaro le pendici della valle attraversata dal fiume Ibrahim. Il fiore sembra molto grande perché i petali sono particolarmente aperti verso l’esterno. La lamina fogliare presenta un triangolo verde centrale circondato da un’area verde più chiara; può presentare anche grandi dimensioni, con una lunghezza e larghezza fino a 12 cm. Il tubero è di piccole-medie dimensioni, raggiungendo a maturità i 5 cm di diametro. Cresce in luoghi ombrosi, nei boschi di querce tra i 600 e i 950 metri di quota. In coltivazione si ibrida con C. cyprium e C. pseudibericum.

C. mirabile

Originario del sud-ovest della Turchia, i fiori dal bianco al rosa intenso si aprono in ottobre e novembre. Le foglie piccole, con la pagina superiore verde punteggiata di piccole aree cromatiche più chiare che diffondono verso il margine. Il tubero a maturità raggiunge i 10 cm di diametro, dal quale si dipartono corte e spesse radici. Cresce in un clima tipicamente mediterraneo, tra i 150 e i 1150 metri di quota, in luoghi di ombra parziale e in terreni non particolarmente umidi.

C. persicum

Originario del nord Africa, di alcune isole greche nel sud-est del Mar Egeo e dell’estrema costa orientale del Mediterraneo, fiorisce da ottobre a gennaio o da dicembre a maggio a seconda delle varietà. Le foglie sono ben sviluppate, lunghe tra 2 e 19 cm e larghe tra 2 e 15 cm; la pagina superiore presenta un fondo verde con sfumature più chiare, grigie o argentee mentre la pagina inferiore è violacea. Il tubero raggiunge 15 cm di diametro. Cresce in un clima tipicamente mediterraneo, in luoghi ombrosi, dalla pianura fino a 1200 metri di quota. Questa specie è quella che si è affermata nel panorama vivaistico ed è quella che viene maggiormente venduta a scopo ornamentale: se a casa avete un vaso di ciclamino, quasi sicuramente si tratta di C. persicum o di un suo ibrido Per la coltivazione di questa pianta e per tutte le informazioni relative alla sua cura, abbiamo preparato una guida dedicata.

C. pseudibericum

Originario dell’altopiano anatolico nella Turchia sud-orientale, fiorisce da marzo a maggio con corolle dal bianco, al rosa chiaro, al viola rosato fino al magenta più scuro. Le foglie sono ovoidali e di piccole-medie dimensioni. Anche il tubero è di medie dimensioni, con 7 cm di diametro a maturità. Cresce in sottoboschi particolarmente umidi, dai 500 ai 1650 metri di quota. In coltivazione si ibrida con C. libanoticum.

C. purpurascens

Originario di un’ampia area compresa tra Alpi e Balcani (sottospecie purpurascens) e più nord sulle pendici occidentali dei Carpazi in Slovacchia (sottospecie immaculatum), fiorisce da giugno a ottobre con colori dal bianco e rosa, al viola e rosso. Le foglie, tondeggianti, possono essere verdi o argentate. Il tubero a maturità raggiunge 6 cm di diametro. Cresce nei sottoboschi ma anche in luoghi maggiormente esposti al sole, dalla pianura (nei Balcani) a 1500 metri di quota (nelle Alpi).

C. repandum

Originario dell’Italia, delle coste balcaniche e regione montuosa della Cabilia nel nord-est dell’Algeria, fiorisce da marzo a maggio. I lunghi steli fiorali che si innalzano al di spora delle foglie portano corolle rosate con sfumature progressivamente più scure dalla punta alla base del petalo. Le foglie hanno lamina sottile, lunga e larga tra 2 e 15 cm. Il tubero a maturità raggiunge 7 cm di diametro. Dal centro del tubero, nella parte inferiore, nascono sottili radici ramificate. Cresce in zone umide, ombrose e piovose d’inverno, dalla pianura a 1300 metri di quota. Non tollera il gelo notturno, il forte vento e la siccità.

C. rhodium

Originario di alcune isole dell’Egeo orientale (Rodi e Kos),presenta varie sottospecie e fiorisce da marzo a maggio con colori dal bianco (ssp. rhodium), al rosa pallido (peloponnesiacum), al rosa intenso (vividum). Le foglie, di forma e colori variabili, sono lunghe e larghe fino a 15 cm. Il tubero è di medie dimensioni, a maturità raggiunge infatti i 7 cm di diametro; dal suo centro, nella parte inferiore, si dipartono sottili radici. Le tre sottospecie occupano nicchie ecologiche diverse: rhodium cresce in zone ombrose e rocciose fino a 800 metri di quota, peloponnesiacum in luoghi ombrosi e umidi fino a 1500 metri, vividum in luoghi aperti e asciutti fino a 1700 metri. In coltivazione la sottospecie peloponnesiacum si ibrida con C. balearicum.

C. rohlfsianum

Originario di una regione montuosa nel nord-est della Libia che si affaccia sul Mar Mediterraneo, da settembre a novembre produce una fioritura rosa. Le foglie sono generalmente a forma di foglia d’acero. Il tubero è grande e a maturità raggiunge i 20 cm di diametro, da esso emergono grosse radici con diametro pari a 2 mm. Cresce in un clima tipicamente asciutto, all’ombra della macchia mediterranea e pertanto non tollera il gelo.