La casa sull’albero, l’albero come casa

Per un bimbo avventuroso, costruire una casa su un albero è un sogno: indipendenza dagli adulti, distacco dalla gravità della routine terra-terra, contatto con la natura, realizzare un desiderio.
I fortunati che hanno vissuto quest’esperienza straordinaria sono diventati ospiti di alberi dalle spalle abbastanza larghe da reggerne il peso. Una volta arrivati lassù, quei bimbi si sono anche accorti di non essere i soli inquilini dei rami: coleotteri e formiche, bruchi e ragni, scoiattoli e uccelli hanno presto dato loro il benvenuto.
Ogni albero, in città come nei boschi, è una sorta di enorme condominio, una piccola economia di produzioni e consumi, un ecosistema che si arricchisce con gli anni di nuove relazioni. Più la pianta cresce e invecchia, più la rete si allarga e si stabilizza: c’è chi si nutre dei frutti, chi brucando le foglie o rosicchiando la corteccia cresce diventando poi nutrimento per qualcun altro, c’è chi si fa la casa sull’albero e chi lo usa per nascondersi.
Agli inglesi piacciono molto le querce e là come altrove questi alberi sono un simbolo e oggetto di attenzione. Negli scorsi anni alcuni ricercatori inglesi hanno censito quanti animali vivono esclusivamente su una quercia (ovvero non hanno altra casa all’infuori di lei), quanti la scelgono molto spesso e quanti traggono beneficio dalla sua presenza in termini di ospitalità, cibo, rifugio. Il totale ha detto che 2300 diverse specie animali sono associate a farnie e querce e tra queste 326 sono ospiti esclusive e 230 ne sono molto dipendenti, ovvero se spariscono quegli alberi spariscono la loro casa e il loro nutrimento. Confrontando altre 30 specie arboree, nessuna è in grado di aiutare così tanti animali (il frassino, che è il più prossimo, ne ospita il 70% in meno).
Anche a noi piacciono molto le querce e ne abbiamo di giovani e di parecchio in là con gli anni.
Cerchiamo di farle vivere il più a lungo possibile e lo stesso andrebbe fatto in tutti gli angoli delle città. Questo non significa che dobbiamo piantare solo querce e farnie, ma che oltre a piantarne sempre di più in ogni fazzoletto rubato alle case (per avere spalle larghe su cui costruire in futuro case e sogni per bimbi), occorre conservare gli individui adulti (per garantire una casa sull’albero e una buona vita in città anche ad altri).