Colori che parlano

Se anche voi cedete alla tentazione di un piatto preferito, avrete presente l’irritazione quando, appena seduti al ristorante, scoprite che è esaurito. Ingoiato il boccone amaro potete alzarvi e cercare un altro fornitore o spulciare il menù e mangiare quel che resta, imprecando l’assenza di un segnale, una diavoleria in grado di avvisarvi in anticipo che la trippa era terminata. Molte piante forniscono questo servizio ai propri impollinatori, con calcolata precisione e reciproca soddisfazione.

L’Orto inizia a ricoprirsi dell’arcobaleno rosso-rosa-pervinca-blu dei fiori della poco considerata Pulmonaria. E dato che qui ogni pianta ha una storia da raccontare, anche questa meraviglia minore merita un suo speaker’s corner.

Durante i sette giorni della fioritura, la sua corolla vira da rosso a blu non a seguito dell’impollinazione o per contatto meccanico come avviene in altre specie, ma col passare del tempo. La Pulmonaria è impollinata da api del genere Anthophora, che prediligono i giovani fiori rossi-rosa evitando quelli blu-viola più vecchi: hanno imparato che nei primi il nettare è più abbondante. La comunicazione è sempre una faccenda a due vie e questo segnale coincide anche con un’esigenza della pianta. Il colore invita infatti la visita ai fiori non ancora impollinati e dal punto di vista del vegetale aumenta il numero di fiori fecondati e la probabilità di una fecondazione incrociata.

Perché usare questo sistema cromatico, viene da chiedersi. Basterebbe far cadere i petali dei fiori impollinati, rendendoli invisibili. La strategia coordina più esigenze: i fiori blu-viola restano in vista per creare una macchia di colore più grande, una grossa insegna luminosa che attira meglio le api a zonzo nel prato (e nel nostro orto). La scarsa appetibilità dei fiori blu-viola si rivela solo a breve distanza, quando ormai il “cliente” è stato portato dentro al ristorante. L’avventore, già in zona, si dirigerà così sui fiori più freschi non ancora fecondati.

Anche i ristoratori, avvisandoci solo una volta dentro al ristorante fanno la stessa cosa: ormai abbiamo il menù davanti e ho ordiniamo qualcos’altro di altrettanto gustoso.

E siamo contenti tutti e due, come api e Pulmonaria

(la foto è di Daniele Giannetti)