Simpatiche canaglie

Non sempre le nostre amiche piante sono carine e coccolose, nemmeno quando mettono il vestito della festa. In alcuni casi anzi, tra le loro risorse va annoverata una certa forma che noi umani chiameremmo crudeltà, esercitando a quale erigono sofisticati sistemi di difesa integrata, con l’aiuto di sicari che apprezzano un gentile dono sacrificale.

Aquilegia eximia ad esempio è un’elegante pianta californiana con splendidi fiori gialli-arancio e vistosi non molto diversi da quelli deliziosamente lilla di Aquilegia corsica in fioritura ora. Se in primavera la si osserva da vicino, si nota che il fusto di questa specie americana ospita numerose carcasse di insetti, impalati in strutture vischiose. A differenza delle piante insettivore però questa bella pianta non ha alcun bisogno di integrare la dieta con azoto e non soffre di alcuna carenza.

La funzione della sua crudeltà è quella di offrire un pasto facile a insetti predatori, attratti dall’odore delle carcasse in decomposizione e forse persino dalle sostanze esalate dai malcapitati con il loro ultimo respiro. Questo macabro buffet assicura la presenza attorno ad Aquilegia eximia di una falange armata e famelica di ragni e insetti carnivori nettamente superiore al normale, che non distingue tra il pasto da lei allestito con le sue trappole e la presenza di bruchi o altri insetti vivi e vegeti ma a indigesti e nocivi per la pianta, contribuendo così in modo involontario ma attivo alla sua protezione.

Ora, la nostra Aquilegia non sembra catturare nella sua peluria altro che pappi, polvere e ragnatele volanti, ma chissà che anche lei sotto a quelle graziose forme lilla non abbia un’anima nera che non ci svela chiaramente…